COMUNICARE I PSP IN UNA DIMENSIONE CONDIVISA DI ORGANIZZAZIONE E NUOVA CULTURA SANITARIA

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Creare consapevolezza sui Patient support program (PSP) tramite una comunicazione efficace ha un duplice vantaggio: stimola da un lato l’healthcare education di professionisti e professioniste sanitarie privilegiando un approccio responsive in tema di competenze specialistiche e needs met, crea dall’altro una rete informativa orientata a una dimensione collettiva e condivisa di organizzazione e nuova cultura sanitaria che coinvolge istituzioni e giurisdizione, pharma, provider di servizi e presidi territoriali di prossimità. Ma quali sono i canali di comunicazione funzionali all’ottimizzazione dei PSP e come creare touchpoint tra tutte le professionalità coinvolte e protagoniste del processo informativo? 

INTERAZIONI DAL VIVO E STRUMENTI DIGITALI: L’IMPORTANZA DI SCEGLIERE I CANALI GIUSTI

Un’indagine 2019 dedicata a pazienti oncologici (PURE Report, studio indipendente co-creato con HCP per misurare il loro livello di soddisfazione) rivela che esistono differenti canali informativi di preferenza inerenti i PSP all’interno del variegato capitale umano che lavora in ambito healthcare. Per incrementare la consapevolezza sui PSP il personale HCP utilizza canali preferenziali come: sales representative, farmacie specializzate e siti web. Il personale medico specialistico privilegia invece le interazioni dal vivo, mentre il personale medico di supporto utilizza i siti web aziendali e i materiali stampati. Accrescere la conoscenza dei PSP tramite una strategia ben progettata e applicata consente non solo di fare una valutazione più approfondita dei programmi, ma incoraggia HCP e personale medico a confrontarsi più volentieri e più consapevolmente con le persone assistite a vantaggio dell’aderenza alla terapia. 

GLI OSTACOLI AL SUCCESSO DI UN PSP

Tra i motivi principali per cui HCP, personale medico prescrittore e persone idonee ai programmi di supporto non riescono a utilizzare un PSP sono: la mancanza di conoscenza del programma, la sfiducia in tema di effettiva accessibilità e benefici, la complessità. A sottolinearlo il report Expanding Awareness of Patient Support Programs condotto dall’azienda tecnologica statunitense Phreesia che fornisce soluzioni per la gestione di pazienti nel settore sanitario. Nel dettaglio lo studio, condotto nel 2021 negli Stati Uniti, rivela come:

  • tra pazienti potenzialmente idonei solo il 3% utilizza i PSP percependo scarso supporto (anche tramite le piattaforme digitali), mancanza di informazioni sui farmaci, assenza della componente education sulle malattie, scarsa assistenza finanziaria, sfiducia nella concreta soddisfazione dei met needs;
  • tra il personale HCP solo il 42% dichiara di avere chiara la panoramica dei programmi disponibili e solo l′11% ritiene che il tempo necessario per apprendere i programmi superi il valore che offrono;
  • il personale medico specializzato preferirebbe utilizzare programmi semplificati e user-friendly, di facile accesso, comprensione e navigazione che incoraggino all’utilizzo e al coinvolgimento, anche delle persone assistite.

Il report dimostra che, senza una comprensione di quanto il PSP faciliti e renda più accessibile l’accesso alle cure, tutte le figure coinvolte (HCP, personale medico e pazienti) non sono motivate all’utilizzo e all’iscrizione al programma. Come superare dunque questi ostacoli?

OTTIMIZZARE I RISULTATI ANCHE TRAMITE UNA RIORGANIZZAZIONE NORMATIVA

Come affrontare le barriere all’adozione dei PSP? La risposta è: ottimizzando i servizi e la gestione delle persone assistite tramite la semplificazione nell’accesso alle terapie (a alle informazioni) con un approccio che analizzi i dati lungo tutto il percorso di stay on therapy e che integri sempre di più il programma nel flusso di lavoro della pratica del medico incentivando percorsi education rivolti al personale healthcare professional. A giocare un ruolo cruciale nell’ottimizzazione e successo dei PSP ci sono anche le norme che regolamentano la pubblicità dei Patient support program, soggetti a differenti giurisdizioni. A livello europeo, per esempio, l’obiettivo è mantenere restrizioni legali sulla pubblicità relativa ai PSP per garantire l’obiettività e la neutralità nel trattamento medico vietando alle aziende farmaceutiche di incentivare la raccomandazione, prescrizione, acquisto, vendita, fornitura o somministrazione di farmaci e servizi correlati. E in Italia?

LE LINEE GUIDA FARMINDUSTRIA

I PSP non sono espressamente regolamentati dalla legge italiana e, per tale motivo, le linee guida emanate da Farmindustria risultano utili nell’identificazione delle best practice di mercato che individuano servizi sanitari aggiuntivi rispetto a quelli offerti da ospedali e organizzazioni sanitarie. In merito alle attività di comunicazione del programma, le linee guida Farmindustria, indicano che il PSP e il materiale informativo correlato non devono avere fini promozionali, ma unicamente funzionali alla comunicazione di informazioni necessarie all’utilizzo appropriato del farmaco promuovendo la compliance alla somministrazione. Le aziende farmaceutiche hanno la responsabilità complessiva del programma pur potendo affidarsi a un provider per le attività di implementazione di servizi, tramite HCP qualificati, a favore delle persone assistite.