I NUOVI MODELLI DELL’ASSISTENZA TERRITORIALE: LE CASE DELLA COMUNITÁ

Nuovi modelli organizzativi dell'assistenza sanitaria_le case della comunità

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Quali sono i nuovi modelli dell’assistenza territoriale? A fornirci una panoramica è il nuovo quadro normativo rappresentato dal Decreto Ministeriale 77 del 2022 e dai Contratti istituzionali di sviluppo (CIS). Si tratta di due importanti traguardi che garantiscono equità di accesso alle cure e rafforzano la prevenzione e i servizi sul territorio.

L’attuale scenario strategico del mondo sanitario è dettato dalla nuova agenda normativa. Il punto di svolta è stato sicuramente la Missione 6 Salute del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), approvato nel 2021 con uno stanziamento di 20,2 miliardi di euro. Il Piano ha dato nuovo impulso alle riforme e agli investimenti puntando ad allineare i servizi ai bisogni di cura dei pazienti in ogni area del Paese. Una larga parte delle risorse del PNRR, infatti, è destinata a migliorare le dotazioni infrastrutturali e tecnologiche, a promuovere la ricerca e l’innovazione e a sviluppare competenze tecnico-professionali, digitali e manageriali del personale. L’applicazione di tali obiettivi è stata resa possibile dall’approvazione di norme e contratti. Da un lato, il Decreto Ministeriale (DM) 77 del 2022 ha definito i modelli e gli standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel Servizio sanitario nazionale. Dall’altro lato, sono stati sottoscritti i Contratti istituzionali di sviluppo (CIS) tra il Ministero della Salute e ciascuna Regione e Provincia Autonoma per accelerare la realizzazione di tali progetti strategici. DM 77 e CIS rappresentano due importanti traguardi per rendere sempre più efficace il Sistema Sanitario Nazionale, per garantire equità di accesso alle cure e per rafforzare la prevenzione e i servizi sul territorio.

Sanità più vicina alle persone

La sanità più vicina alle persone, i bisogni di cura dei pazienti e il superamento delle disuguaglianze rappresentano il cuore della riforma dell’assistenza territoriale. In particolare, il DM 77 ha introdotto nuovi modelli organizzativi dell’assistenza di prossimità. Il nuovo assetto istituzionale e organizzativo punta a conseguire standard qualitativi in linea con le migliori prassi europee tramite: le Case della comunità, la Centrale operativa 116117, la Centrale Operativa Territoriale (COT), l’Infermiere di famiglia e comunità, l’Unità di continuità assistenziale, l’Assistenza domiciliare, l’Ospedale di comunità, la Rete delle cure palliative, i Servizi per la salute dei minori, delle donne, delle coppie e delle famiglie, la Telemedicina. 

Le case della comunità

Le Case della comunità rappresentano uno dei primi interventi sanitari e di innovazione di servizio alle quali è associato l’obiettivo (dichiarato nel DM 77) di rendere concreta l’assistenza di prossimità per la popolazione di riferimento (come descritto nel Rapporto OASI 2022 a cura di CERGAS – Bocconi. Aperte fino a 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, le Case della comunità sono il luogo fisico e di facile individuazione dove i cittadini possono accedere per bisogni di assistenza sanitaria e socio-sanitaria. Si tratta dunque di strutture pubbliche del SSN di prossimità che promuovono un modello di intervento integrato e multidisciplinare, costituiscono un progetto di comunità e rappresentano il luogo in cui il SSN si integra con il sistema dei servizi sociali. 

A che punto siamo?

Il PNRR ha previsto l’attivazione di almeno 1350 Case della comunità entro il 2026. Ma ad oggi, a che punto siamo? Secondo gli ultimi dati 2022 del GEOPortale PNRR Salute dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, Agenas, il numero di interventi previsti per la realizzazione delle Case della Comunità sono 1.430. Di questi, il 38% è distribuito al nord, il 30% al sud, il 18% al centro e il 14% nelle isole. Le strutture che in Italia ospiteranno le Case della Comunità saranno in gran parte oggetto di interventi di ristrutturazione di edifici già esistenti (74%), ma in alcuni casi prevederanno nuove costruzioni o ampliamenti (22%) e opere di abbattimento e ricostruzione (4%). 

La partnership delle pharma con le istituzioni per progettare nuovi servizi 

Nello scenario di una salute sempre più al centro delle politiche pubbliche, le pharma devono prepararsi ad affiancare le istituzioni centrali e locali per la progettazione di nuovi servizi in un’ottica di collaborazione tra pubblico e privato. Le nuove partnership dovranno prevedere il coinvolgimento di healthcare provider ed healthcare professional a supporto di un approccio basato su una gestione e un’assistenza sanitaria sempre più connessa e integrata con il territorio, che favorisca lo sviluppo di una medicina preventiva, di prossimità, personalizzata, partecipativa, precisa e predittiva, incentrata sulle esigenze del singolo cittadino. Sarà perciò fondamentale implementare progetti e servizi strategici in linea con i bisogni dei sistemi sanitari regionali individuando soluzioni innovative in grado di integrare la proposta dell’industria farmaceutica all’interno dei nuovi modelli.