Network e progetti di sistema nel mondo sanitario: la nuova sfida
Lo scenario strategico del mondo sanitario è in continua evoluzione, ma con l’effetto congiunto della pandemia e dell’approvazione, nel 2021, del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) si prepara ad affrontare una vera e propria rivoluzione.
La salute diventa Missione
Con il PNRR, documento che descrive le modalità di investimento dei fondi europei destinati all’Italia illustrando i progetti da realizzare nell’arco di sei anni (dal 2021 al 2026, anno in cui si concluderà), la salute diventa una missione, la Missione 6.
L’obiettivo, che prevede uno stanziamento complessivo di 20,2 miliardi di euro, è promuovere la ricerca e l’innovazione scientifica, sviluppare le competenze professionali degli operatori della sanità e rimuovere le disparità territoriali che caratterizzano il Servizio Sanitario Nazionale. La missione si articola in due componenti:
- Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale,
- Innovazione, ricerca e digitalizzazione del SSN con potenziamento delle competenze digitali del personale sanitario, la valorizzazione e il sostegno della ricerca biomedica.
In particolare, per migliorare le prestazioni erogate sul territorio si procederà con il potenziamento e la creazione di strutture e presidi territoriali (come le Case di Comunità, CDC, e gli Ospedali di Comunità, ODC), il rafforzamento dell’assistenza domiciliare (per raggiungere il 10% della popolazione con più di 65 anni, in particolare coloro che hanno patologie croniche o non sono autosufficienti), lo sviluppo della telemedicina e l’assistenza remota (con l’attivazione di 602 Centrali Operative Territoriali, COT), una più efficace integrazione con tutti i servizi socio-sanitari.
Il PNRR, dunque, è destinato a convertirsi in una leva strategica sia di erogazione di cure sempre più accessibili, integrate e personalizzate per il paziente sia di sviluppo di nuove forme di collaborazione tra gli attori pubblici e privati dell’ecosistema sanitario, promuovendo partnership tra Regioni, Asl, Aziende Sanitarie e Ospedaliere, Dipartimenti farmaceutici, presidi territoriali, Associazioni, società scientifiche.
Nuove opportunità per il pharma
In questo nuovo scenario, la riformulazione delle strategie di market access da parte delle aziende pharma diventa fondamentale per l’accesso, l’adozione e il riconoscimento del valore del prodotto farmaceutico e più in generale per il posizionamento come player all’interno del Sistema Sanitario. Si tratta, in sostanza, di cogliere l’opportunità dei fondi PNRR per instaurare delle partnership con il settore pubblico e attivare progetti di sistema ad hoc che mirino a costruire sul territorio degli efficaci modelli di gestione dei processi sanitari coinvolgendo tutti gli stakeholder del percorso di cura del Paziente: Medici di Medicina Generale, MMG, Specialisti ospedalieri, SO, e territoriali, ST, Farmacisti ospedalieri, FO, e territoriali, FT, ASL, Distretti Sanitari, ecc.
I progetti di sistema, detti anche multi-stakeholder, sono infatti proprio funzionali al coinvolgimento di professionisti differenti (Medici di Medicina Generale, Specialisti, Farmacisti) in un percorso integrato di cura e follow-up del paziente aperto a nuovi luoghi come la farmacia privata (che diventa farmacia di servizio) o la Casa di Comunità. Ampliando inoltre la visione progettuale ad attività di referral Centro-Territorio è possibile promuovere l’appropriatezza terapeutica e la diminuzione dei tempi di diagnosi.
Come inserirsi nel nuovo scenario strategico, esempi di progettualità
La contaminazione tra differenti professionalità e l’integrazione con partner di valore, ha dato vita, negli anni, a diversi modelli progettuali di Sanità e medicina territoriale disegnati da Healthcare Network Partners. In vista delle nuove opportunità offerte dal PNRR sarà possibile replicare best practices o mettere a punto nuove soluzioni e modelli organizzativi, come il “modello Castellana”, che vedono lavorare fianco a fianco MMG, Specialisti territoriali e ospedalieri sia per la presa in carico di pazienti cronici all’interno di strutture extra-ospedaliere, territoriali e sanitarie (come i Presidi Territoriali di Assistenza, PTA, e le Case della Salute, CDS), sia per il raggiungimento degli stessi pazienti al loro domicilio in modo da migliorarne il percorso terapeutico e favorire l’aderenza alla terapia. Il nuovo paradigma progettuale prevede percorsi di accesso alle cure sempre più facilitati realizzati all’interno di strutture decentralizzate, come lo studio del medico di base o la farmacia sotto casa eletti a fulcro di una medicina d’iniziativa.