IL SUCCESSO DELLE SOLUZIONI DIGITALI PARTE DA UN ATTENTO ASCOLTO DEI BISOGNI
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Nella costruzione di una rete di supporto integrata che coinvolga pazienti e personale sanitario il filo conduttore è la digitalizzazione. Una digitalizzazione composta da nodi comunicanti che scambiano dati, immagini e informazioni creando un sistema che genera valore perché basato sui bisogni delle persone e sul loro coinvolgimento attivo (patient engagement) nel percorso di cura. Nel processo di digitalizzazione il punto di cura diventano dunque le persone assistite tramite percorsi personalizzati, mentre le organizzazioni sanitarie lavorano sinergicamente per rafforzare partnership, condividere dati e forme di collaborazione, utili ad acquisire sapere e a superare la vecchia cultura a silos valorizzando il ruolo delle figure healthcare professional.
MODELLIZZARE IL PERCORSO DI PROGETTAZIONE
Il processo di transizione digitale in sanità richiede un approccio alla progettazione dei sistemi di medicina digitale e telemedicina incentrato sull’essere umano (human-centered design, etica by design, privacy by design) e sul prendersi cura. Per modellizzare un percorso di progettazione occorre tener conto di chi utilizza lo strumento (personale medico), di chi fruisce dei benefici qualitativi (paziente); di chi riceve i benefici di efficientamento (amministrazioni sanitarie). Le aziende sanitarie, in particolare, rappresentano un tassello chiave di tutta l’infrastruttura di sistema perché depositarie della gran parte delle informazioni sanitarie relative alle persone assistite.
AUMENTARE L’IMPATTO DELLE TECNOLOGIE
La variabile che contribuisce maggiormente a condizionare l’aderenza delle persone ai servizi di medicina digitale e telemedicina è la percezione di essere al centro dell’assistenza. Questa percezione è influenzata da numerosi fattori, tutti riconducibili alle cosiddette soft skills che la persona attribuisce a chi sta erogando il servizio: la cortesia, l’attitudine positiva, l’ascolto attivo, l’interesse a comprendere i suoi bisogni. A questo si uniscono le caratteristiche riconosciute al sistema inteso come apparato software: la tutela dei dati personali e la semplicità d’uso. Lo user centered design imperniato sul concetto di bisogno diventa dunque l’architrave su cui costruire, in buona parte, il servizio sanitario digitale di domani. Tramite campagne di comunicazione comprensibili e capillari sarà possibile far comprendere il pieno valore della trasformazione in atto supportando l’individuo nella comprensione e accettazione di queste nuove forme di accesso alle healthcare solutions.
L’OCCASIONE DEL PNRR
La Missione 6 Salute del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) include una componente (C2) interamente dedicata all’innovazione, ricerca e digitalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale. In particolare con l’investimento 1.3 da 1,67 miliardi si intende rafforzare l’infrastruttura tecnologica e gli strumenti per la raccolta, l’elaborazione, l’analisi dei dati e la simulazione. Ne deriverà un sistema sanitario più tecnologico e digitale che permetterà di diffondere in tutta Italia il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) per avere i dati a disposizione in qualsiasi momento; creare cartelle cliniche digitali; realizzare un archivio centrale per i dati delle persone assistite; mettere a punto una sanità più efficiente e in grado di avere dati di previsione; ottenere informazioni sullo stato di salute sempre aggiornate digitalmente.
LE SFIDE
Le sfide del digitale coinvolgono le figure mediche e le pharma. A incidere sullo sviluppo digitale saranno la capacità di individuare i bisogni di pazienti, healthcare professional e servizi sanitari nazionali puntando a un approccio bottom-up; rendere scalabili le soluzioni digitali che hanno dimostrano validità; garantire l’interoperabilità fra i sistemi generando Big Data da analizzare; realizzare interazione fra mondo medico, farmaceutico e informatico; implementare le soluzioni digitali disponibili in attesa che i player del settore digital rendano disponibili in futuro nuove applicazioni innovative. Per le aziende farmaceutiche, dunque, le figure mediche del futuro diventano interlocutrici con cui confrontarsi e cooperare per offrire una maggiore soddisfazione dei bisogni di salute delle persone assistite migliorando la loro esperienza in termini di accessibilità, livelli qualitativi, attese e gestione delle relazioni personali. Ogni paziente, dal canto suo, interloquirà con le figure mediche di riferimento per delineare insieme il percorso di cura.