Digital health, la rivoluzione digitale della sanità al tempo del COVID-19
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Chatbot, visite online, videoconferenze, webinar e geolocalizzazione. Durante l’emergenza COVID-19 il mondo healthcare si affida alle opportunità offerte dai servizi digitali per garantire la continuità operativa nel rispetto della sicurezza di medici e pazienti.
In prima linea a fronteggiare l’emergenza Coronavirus ci sono medici, infermieri e operatori che insieme a tante altre figure professionali del panorama sanitario, stanno cercando di assicurare le cure adeguate a tutte le persone che ne hanno bisogno.
Compito molto difficile in un momento come questo. L’accesso limitato a dispositivi di protezione individuale come mascherine, guanti e occhiali protettivi, la necessità di continuare percorsi terapeutici fondamentali per alcune categorie di pazienti e la volontà di contrastare il diffondersi di questo virus con tutti i mezzi possibili, hanno portato gli operatori del mondo healthcare ad approfondire e a sperimentare l’utilizzo di alcune tecnologie digitali. Tra queste vi sono le videoconferenze, le visite online, i chatbot e i webinar che già in molti contesti lavorativi sono ampiamente adottati, ma in questa situazione contingente si sono rivelati elemento di svolta per affrontare questa emergenza.
La tecnologia per essere vicini da remoto
Ci sono dei percorsi terapeutici che devono essere effettuati in presenza, ma esistono molti altri servizi e programmi di supporto alla persona che possono essere mantenuti attivi sfruttando i servizi digitali di connessione da remoto e i software per webinar e videoconferenze.
“La mia professionalità è ancora a loro disposizione, ma a distanza. Per proteggerli – così racconta Sarah, infermiere di home therapy che segue alcuni pazienti in programmi di home training e monitoraggio-. Devo spiegare loro che per un po’ non ci vedremo, ma che ci sentiremo e che sono sempre a loro disposizione, solo dietro a un telefono”.
Per applicare al meglio i protocolli di prevenzione e per ridurre i rischi legati allo spostamento delle persone, molti servizi offerti dalle strutture mediche e numerosi Programmi di Supporto al Paziente sono stati ripensati per permettere ai pazienti di incontrare il proprio Specialista di riferimento con una videochiamata, senza necessariamente recarsi di persona in ambulatorio. Per quanto riguarda il PSP, sono stati messi in atto protocolli per minimizzare il contatto utilizzando le stesse videochiamate o, laddove la popolazione non sia tecnologicamente preparata, delle chiamate telefoniche.
Gli Informatori Scientifici del Farmaco e gli Informatori Scientifici che per lavoro vanno abitualmente da ambulatorio ad ambulatorio e da ospedale a ospedale per incontrare medici, farmacisti e altri operatori, oltre al pericolo del contagio possono diventare loro stessi fonte di diffusione del virus. Per questo motivo molte case farmaceutiche hanno dovuto fermare le trasferte e gli spostamenti dei propri informatori. Tuttavia, i rapporti che questi ultimi hanno con i medici non possono interrompersi, rimanere in contatto è fondamentale. Per farlo, però, è necessario cambiare le modalità di comunicazione e formazione tradizionali. Agli incontri di persona potranno sostituirsi webinar e strumenti di eLearning che permetteranno agli Informatori di continuare a svolgere il loro lavoro senza andare di persona negli studi medici e nei reparti.
Inoltre, in questo momento di emergenza e quarantena forzata per la maggior parte delle persone, sono tanti i publisher e le società scientifiche nazionali e internazionali che stanno mettendo a disposizione gratuitamente contenuti scientifici fruibili online. Si tratta di un passo importante verso una ricerca più accessibile e aperta.
I chatbot per riconoscere i sintomi e adottare i comportamenti corretti
Un Chatbot è un software capace di conversare con un utente in linguaggio naturale, comprendendone le intenzioni e rispondendo secondo le linee guida e i dati di cui dispone.
Per fronteggiare l’emergenza Coronavirus, dal 7 marzo la Regione Lombardia ha messo a disposizione sul proprio portale un Chatbot che permette di accedere a un percorso guidato il quale, rispetto ai sintomi selezionati, porta alla scelta delle azioni più corrette da compiere, sulla base delle linee guida del Ministero della Salute e degli organi internazionali preposti alla gestione dell’emergenza.
Un mezzo che permette un contatto immediato e diretto per chi è in cerca di informazioni veloci e validate.
La stessa OMS sta lanciando proprio in queste giornate un servizio di messaggistica in partnership con Facebook e Whatsapp che serve per dare risposte alle persone in merito all’emergenza Coronavirus.
Geolocalizzazione e Big Data per contrastare la diffusione del COVID-19
Utilizzare i Big Data e gli strumenti di geolocalizzazione per valutare velocemente l’effetto delle misure non farmacologiche di contenimento della diffusione del COVID-19 come la riduzione della mobilità e l’incremento della distanza sociale, è stato realizzato da un gruppo di ricercatori dell’ISI di Torino in collaborazione con la società Cuebiq, specializzata in analisi di big data.
Come spiega ai microfoni di diverse testate giornalistiche, Michele Tizzoni dell’ISI Torino, da quando è iniziata l’emergenza (verso il 21 di febbraio) a ora, i ricercatori hanno ricostruito il calo verticale di movimenti e interazioni utilizzando i dati anonimizzati ricavati da alcune applicazioni di uso comune. In questo modo, sono riusciti a costruire grafici e analisi statistiche dell’effetto delle misure attuate dal governo italiano. A questa ricerca si aggiungono numerose proposte di applicazioni in grado di mappare i movimenti degli italiani e l’insorgere di focolai, che stanno arrivando sul tavolo del ministero dell’Innovazione e che la polizia Postale e il Garante della Privacy dovranno valutare in materia di tutela dei dati personali.
Medici e informatici diventano quindi un team unico per cercare di garantire sistemi efficienti, efficaci e sicuri, che riescano a tenere sotto controllo il sovraccarico in momenti di picco come questi, senza però perdere la propria flessibilità.
Tante ancora sono le opportunità offerte dai servizi IT e che il mondo helthcare può introdurre in uno slancio verso un futuro che porti a benefici tangibili rapidamente adottati.